domenica 11 dicembre 2011

Felicità!


Io penso che, tante volte, nella vita ci affanniamo e disperiamo per motivi inesistenti.. io stessa, spesso, nella mia mente giro dei film con una trama da Oscar... farebbero invidia ai migliori capolavori della cinematografia della storia!Credo che bisognerebbe vivere in maniera più spensierata.Credo che, nella vita, dovremmo  sapere indossare sempre un bel sorriso.. di quelli smaglianti!
Credo che la paura, la tristezza che qualche volta ci prende, devono essere più deboli della nostra voglia di vivere. 
Credo che la vita dovrebbe saper essere veramente vissuta.
Credo che niente debba impedirci di sperare di vivere in eterno.
Credo che, anche nei momenti più bui, tutti dovremmo essere capaci di vedere uno spiraglio di luce.. anche se fioco!
Scherziamo, ironizziamo anche sulle cose più negative che ci possano accadere.. tanto fanno parte della vita, e vivere con il broncio o le paranoie non li allontanerà di certo! Anzi, soffocherà i sentimenti e i nostri giorni!Sorridiamo alla vita, proprio come fanno i bambini! Cadono, si sbucciano un ginocchio.. piangono per un po', ma poi si rialzano e tornano a correre, felici come e più di prima!!!
Bisogna sapersi rialzare dalle cadute della vita.
La mattina ci svegliamo, respiriamo, sorridiamo e camminiamo.. non è questo già un buon motivo per sorridere?Quando ci alziamo dal letto, spalanchiamo le finestre e cacciamo fuori la testa (prendete l'ombrello, se sta piovendo!) perchè ci renderemo conto di quanto bella è ogni cosa che ci circonda! Un albero, una foglia, anche nel muro liscio di un palazzo.. troviamo il senso del bello!Sorridiamo a questa vita.. e tutto sarà più facile!
Se decidiamo di ricominciare qualcosa, facciamolo con il sorriso.. chiariamo le questioni, e poi dimentichiamoci di tutto.. il passato.. è passato! E' andato! Impariamo dagli errori, ma non rimurginiamoci sopra.. o rovineremo tutto!Ridiamo!Accompagnamo questa vita soltanto con una grande e fragorosa RISATA! 











mercoledì 7 dicembre 2011

"Allora, fate un bel respiro! Pronti? Si comincia!" Ecco, la nostra "capo", ci stava incoraggiando.
Con Laura, ed altri quattro ragazzi, prendo l'ascensore per salire al quarto piano. Entriamo in reparto. La prima stanza che visitiamo è occupata da quattro signore. Ci accolgono volentieri e, anzi, inizialmente, parlavano più loro che noi! Sono quattro, e tutte molto simpatiche! Cominciamo a parlare con la prima, ma più che con la signora discutiamo con il marito: un signore anziano, molto socievole, alto e coi capelli bianchi. E di che cosa si prende gusto a parlare? Beh.. ma di politica, ovviamente! Contando che, poi, quelli erano gli ultimi giorni di potere di Silvietto.. quindi.. Un'altra signora, invece, esce; mentre la terza, che chiamerò Francesca, è tanto felice di parlare con noi. Ci racconta del nipotino, di cosa fa quando sta a casa, di quanto i suoi nipotini le vogliano bene. 
Con la quarta, invece.. beh, si creerà un rapporto davvero molto particolare. Di quelli che ti aprono il cuore. 
Lucia (la chiamerò così) è una giovane donna sui 40 anni, con gli occhi verdi, i capelli neri. Molto cordiale.. e chiacchierona!  Gli altri volontari, di un paese del Molise, iniziarono a descrivere le processioni e le usanze religiose delle loro zone.. così, visto che la nostra amica aveva con sè un pc, con youtube alla mano.. cominciarono a vedere le varie feste in onore dei Santi, che si svolgevano un po' in tutta Italia. Poi, mi avvicinai pure io.. ho visto la "macchina di Santa Rosa", festeggiata a Viterbo; dove costruiscono questa enorme statua alta come un palazzo di 30 metri o 30 piani, ora non ricordo bene. Proseguimmo con Santa Rosalia, a Palermo;  i "flagellanti", in Calabria (ma qui la visione durò poco.. è  un'usanza che continua anche dalle mie parti, durante la giornata del Venerdì Santo.. si sconsiglia lo spettacolo ai deboli di stomaco!).
I ragazzi si allontanarono, e rimasi con lei. Parlando del più e del meno, il nostro discorso cadde sull'argomento film! Mi raccontò che, in ospedale, si annoiava parecchio e che le mancava tanto la figlioletta. Mi mostrò le foto della bambina: meravigliosa è dire poco! Si vedeva che soffriva la mancanza da casa.. dai suoi affetti.. Le promisi che, il mercoledì, avrei portato dei film (caspita! Solo ieri mi sono resa conto che, "amici di letto", è a metà -.-). Mi ringraziò, dicendo che non dovevo preoccuparmi.. Come promesso, la settimana successiva tornai coi dvd.. vidi che piangeva. Era molto triste. Cercai di consolarla, e la abbracciai. Le mancava la bambina, che quel giorno veniva presentata al resto della classe, ed in suo onore ci sarebbe stata una festa. Per strapparle un sorriso, le diedi i film che avevo messo sul dvd.. incredibile, ma scoppiò a piangere e mi abbracciò. Di conseguenza, la sottoscritta cuor di leone donna (mai) di un pezzo, attaccò anche lei con la valle di lacrime.. poi, per nostra fortuna, ed anche per quella del padiglione che, altrimenti, rischiava un'inondazione, smettemmo. Mi disse che ero dolcissima, altri tremila complimenti.. io sono molto, molto, molto restia agli apprezzamenti. Penso sempre di non meritarli, ma soprattutto non avevo fatto nulla di eccezionale! La settimana successiva torno, e la trovo più rilassata: probabilmente, a breve, sarebbe finalmente uscita! Abbiamo parlato parecchio, di un po' di tutto.. insieme a suor Laura e ad un'altra ragazza volontaria, siamo state in giro nei corridoi. E' una persona molto dolce, sensibile, che si vede ha una gran voglia di vivere, innamoratissima del marito.. e quando ne parlava, le brillavano gli occhi! Ah, l'amore vero! E della sua bambina, poi! Penso che sia uno di quegli amori che ti riempiono il cuore e non ti fanno voler più nullla dalla vita, perchè tanto hai tutto ciò che può renderti felice!
L'ultima volta in cui le ho fatto visita, ci siamo scambiate Facebook (su, prima o poi mi decido ad attivarlo di nuovo..) e, poi, ci siamo salutate in modo molto particolare! Con sè portava un libro tutto decorato a mano, che disse aveva acquistato presso i carcerati.. e su quell'agenda cosa si poteva mai trascrivere? Ma le ricette, ovviamente! La cucina.. mia grande passione! Fu entusiasta all'idea che, come mio ricordo, le trascrivessi qualche piatto che preparavo.. e dove scriverlo io, con la mia calligrafia! Le lasciai la ricetta della "schiacciata siciliana", e poi fummo pronte per i saluti.
Mi auguro che stia davvero bene.. è incredibile come, persone che conosci per pochi giorni, ti possano arricchire così tanto interiormente. 
Alla prossima!

lunedì 5 dicembre 2011

Il mio primo giorno come volontaria..

Era sabato 29 ottobre 2010 quando, per la prima volta, ho iniziato la mia attività di volontariato. Suor Laura mi portò con sè, nel reparto di Dermatologia. La nostra "capo" è una consacrata dell'ordine salesiano, e siccome si veste in modo normale, dunque senza tonaca, ancora oggi ho difficoltà nel chiamarla.. "come le dico? Laura o suor Laura? Le do del tu o del lei???"
Paranoie no sense a parte, come viene mi esprimo! :P
Quel giorno, come accade ogni mercoledì e sabato, ci siamo divisi: un gruppo a Clinica Medica I, che sarebbe il reparto di medicina ed è costituito da due piani; e l'altro è andato nel reparto dermatologico..
Insieme a me, c'erano anche altri tre ragazzi, che si trovavano in "villeggiatura" presso i Salesiani o una cosa del genere.
Dermatologia e Chirurgia Plastica...
Mmm diciamo che, il nome del reparto, ti fa restare un po' titubante: "che cosa vedrò? Potrei prendere qualche virus o malattia? E se poi mi impressiono?" Tranquilli.. non si resta infettati da nulla, visto che per le malattie infettive esiste un reparto apposito.. le persone, anche per loro pudore, sono coperte o, sapendo che magari potrebbero destare un po' di "strana sensazione", nascondono ferite o altro. A sentire "Chirurgia Plastica" si immagina che i pazienti siano persone che hanno subito interventi di "abbellimento" estetico. Errore! Qui non si trova chi, ad esempio, da una scarsa prima è voluta passare ad una quinta di seno..o chi si è voluto raddrizzare il nasino.. no,no, no... la maggior parte di chi si trova in quelle stanze, ha subito interventi di ricostruzione dovuti ad incidenti stradali, cadute, lesioni,operazioni,o altro. Giustamente, per tutelare la privacy, non userò i nomi reali delle persone che mi sono entrate nel cuore; e cioè, tutte. E' impossibile restare indifferenti a chi, con uno sguardo, sembra quasi ti conosca da una vita. E' davvero molto difficile non voler bene ad ognuno di quelle persone ricoverate.
Non sapevo bene cosa e chi mi sarei trovata davanti, ma le parole della nostra "guida" erano state rasserenanti "voi state tranquilli... vedrete che tutto verrà da sè!". E così, fu.
Infatti è proprio vero. Magari, all'inizio, ti fasci un po' la testa e pensi "ok, sì. Sono volontaria. Ma poi? Che devo dire? E se mi esce qualcosa di stupido, per fare la simpatica? E se faccio innervosire qualcuno??? Ohh basta!!!!"
Infatti è proprio così.. tutto ti viene naturale, ed anzi sei meno impacciato di quel che credevi!
Alla prossima! 

venerdì 2 dicembre 2011

Perchè ho scelto di diventare volontario

Come avevo già scritto nel primo post, era un sacco di tempo che volevo mettere un po' del mio tempo a disposizione degli altri.
Inizialmente avevo maturato questa scelta sì, sempre nell'ospedale, ma in un reparto diverso: pediatria. Poi, per vari corsi di formazione assenti/ orari incompatibili/ mancanza di posti, ho dovuto abbandonare l'idea di stare in mezzo ai bambini, che adoro!
Non perdendomi d'animo, ho deciso di cambiare collocazione.. e, nemmeno a farlo a posta, ho avuto questa possibilità con gli adulti, nei reparti di Dermatologia, Chirurgia Plastica (non ci sono persone rifatte, spiego questo) e di Clinica Medica I (dove dovrei andare proprio domani). 
Ho maturato questa decisione anche per una sorta di questione personale.. varie delusioni della vita hanno abbassato di gran lunga la mia autostima. Mi sento sbagliata, anche se tutti dicono che io sia "un pezzo di pane, e forse è solo questo il motivo per cui attiro addosso a me invidia, gelosia, cattiveria". Io non diverrò mai come le persone che mi hanno ferita.. non ci tengo per niente. 
Si dice che, quando subisci un sacco di torti, alla fine, vieni infettato da quella malattia chiamata "stronzaggine": bene, io ho gli anticorpi e sono immune.. felice di non poter ammalarmi di quella caratteristica. 
A parte questo.. metto sempre gli altri al posto mio,e poi stare in ospedale è davvero terribile. Il tempo non passa mai, spesso non c'è nessuno con cui parlare. Ti senti solo, un peso, abbattuto, triste, preoccupato.. vorresti uscire fuori, e invece sei costretto in un letto tra quattro muri grigi o bianchi.. e male che non ti va, hai pure la tv ed una rete wi- fi (magari pirata.. e scrocchi!). 
E poi, boh. Strano a dirsi, ma quando io esco da quei corridoi sono felice. Mi sento serena con me stessa, e pure il Mondo pare leggermente più "simpatico". Ti senti uno strano calore dentro.. ed è quella stessa sensazione che, magari, aveva pervaso la piccola rondine quando aveva portato tutti quegli oggetti preziosi ai bisognosi.
Incontri gente di ogni parte.
Conosci persone di ogni luogo.
Ed è meraviglioso, splendido, come ognuno di quei volti che ti fissano possa racchiudere, dentro di sè, un universo sconosciuto. 
Ci sono cose che non immaginavi.. che non pensavi potessero essere veramente così. 
Ogni parola ti arricchisce. 
Ogni ascolto formerà la persona che sarai proprio a cominciare da domani. 
E ti rendi conto di come riesci a superare ostacoli, o a comportarti normalmente in situazioni che, magari, sono anche abbastanza difficoltose. 

giovedì 1 dicembre 2011

E così iniziò la mia avventura..

"Evviva! Adesso telefono! I M M E D I A T A M E N T E!!!" 
Questa è stata la prima frase che mi è saltata in mente quando, sulla bacheca del CUS, tra i vari annunci di affitti e corsi ginnici, mi si presentò sotto gli occhi un biglietto: "Sei uno studente universitario? Vuoi donare un po' del tuo tempo libero a chi ne ha bisogno?" 
Mi brillavano gli occhi. Volontariato in ospedale. Telefonai subito ad uno dei tre numeri riportati. Chiesi informazioni e, da come la ragazza mi stava descrivendo la "conformazione" dell'associazione, era molto.. come dire... libera! Insomma, non esiste il vincolo che, se non vai una volta, ti fanno la ramanzina o ti costringono a seguirli nei seminari o nei ritiri. 
Cominciammo un mercoledì di metà ottobre, e nella sala Marta Russo, del Policlinico Umberto I di Roma, il corso di formazione seguì per altri due stessi giorni della settimana. Al primo incontro, suor Laura, una consacrata Salesiana, ci chiese di scrivere cosa potevamo donare agli altri, e perchè avevamo scelto questo servizio. 
Una cosa che mi colpì, del primo incontro, fu la lettura del racconto di Oscar Wilde, "Il principe felice".
Mi sono commossa, alla fine.
Riporto un breve riassunto di questa bellissima storia, che vi consiglio di leggere perchè è davvero molto toccante.


<<"Il Principe Felice" era un'altissima statua posta in cima ad una collina: ricoperte di sottilissime foglie d'oro; aveva per occhi due zaffiri ed un rubino incastonato sull'elsa della spada.
Una notte, una rondine che stava emigrando verso i Paesi più caldi, vide l'enorme splendido monumento, e decise di rannicchiarsi ai suoi piedi, per poter così rifocillarsi un pochino e, poi, all'indomani, tornare in alto a volare con le sue amiche. 
Ad un certo punto, proprio mentre la piccola bestiola si stava accovacciando, sentì una grossa goccia d'acqua bagnarle le ali. Stranita, guardò verso il cielo se, per caso, si stesse per  mettere a piovere: brillavano le stelle.
Non era pioggia: bensì, la statua stava piangendo!
Preoccupata, domandò al Principe il perchè del suo pianto. Addolorato rispose che, per la posizione in cui si trovava, riusciva a vedere tutte le brutture e le sofferenze del Mondo; che, quando era in vita, non conosceva perchè era sempre allegro. Adesso, dopo che i suoi sudditi, i quali tanto lo amavano, lo ricordavano con quell'enorme moumento avente un cuore di piombo; lui avrebbe voluto far qualcosa per donare un sorriso a chi ne avesse bisogno.  Non potendosi muovere, chiese aiuto alla rondine. 
In una misera casetta, una madre era tanto addolorata per il figlioletto che giaceva a letto con una forte febbre e voleva delle arance, che la donna non poteva comprare. Il principe ordinò alla rondine di staccare il rubino posto sulla spada, e di regalarlo alla donna. La bestiolina obbedì, nonostante dovesse partire per l'Egitto. L'inverno era sempre più vicino, e se non andava via sarebbe morta per il gran freddo che stava giungendo. La rondine tornò, e sentiva un gran calore: quello donato da una buona azione.
In un altro posto povero della città viveva un giovane che doveva concludere un libro, ma non avendo un camino che lo scaldasse, soffriva tremendamente il freddo. Il principe si fece staccare lo zaffiro, che fungeva da occhio, dalla rondinella: questa lo poggiò sul tavolo del ragazzo che, entusiasta, potè continuare il suo lavoro. La rondine tornò dal Principe, e gli promise che sarebbe rimasta con lui perchè, divenuto cieco, doveva aiutarlo. Il nobile protestò, ma l'animaletto rimase ancora: questa volta volò su tutta la città. Vide la povertà, la solitudine, la fame, i bambini denutriti. Quello che, prima, era stato il sovrano di quella città, chiese all'uccellino di staccare tutte le foglie da cui era ricoperto e di donarle ai poveri. Così fu fatto. 
La neve fioccava, e la rondine aveva freddo: avendo capito che stava per morire, ebbe appena la forza di soffermarsi sulla spalla del principe, lo baciò sulla bocca e cadde ai suoi piedi. 
La mattina seguente, nella piazza passeggiavano il Sindaco ed i suoi consiglieri, che restarono esterrefatti nel vedere la statua mal ridotta e il corpo senza vita della rondinella. Il primo cittadino appose un cartello per vietare la morte degli uccelli in piazza. La statua venne fatta fondere, per lasciare il posto ad una rappresentazione del sindaco. Il cuore di piombo del principe non si scioglieva, e fu perciò buttato nella spazzatura con la rondine. Dio domandò ad un angelo di portargli le due cose più belle della cittadina. Quando questo tornò, portò con sè il cuore di piombo e la rondinina. Il Creatore fu felice: per sempre, il Principe sarebbe vissuto, insieme alla rondine canterina, nel meraviglioso giardino del Paradiso>>.